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Tolleranza zero sulla violenza e molestie nel lavoro. Italia seconda in Europa ratifica la Convenzione OIL N. 190

L’Italia il 29 ottobre 2021 ha ratificato la Convenzione OIL del 2019 N. 190 sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro diventando il nono paese al mondo e secondo in Europa a ratificare il trattato internazionale. Durante la cerimonia, svolta a Roma con la presenza del ministro del lavoro e politiche sociali, Andrea Orlando ha depositato il documento di ratifica al Direttore Generale dell’OIL, Guy Ryder. L’incontro sancisce la completa adesione dell’Italia ai dettami della Convenzione che è successiva all’approvazione della legge n.4 del 15 gennaio 2021.

La Convenzione n.190 rappresenta la prima norma internazionale che previene e contrasta la violenza e le molestie sul lavoro e unitamente alla Raccomandazione n.206 fornisce un quadro di intervento e opportunità per costruire in futuro un lavoro basato sulla dignità e garantire il diritto di tutte e tutti ad avere un lavoro libero da violenza e molestie. Riconosce a livello internazionale la violenza e le molestie legate al lavoro, includendo la violenza e le molestie basate sul genere. Quest’ampia definizione comprende un insieme di pratiche e comportamenti inaccettabili ed individua il danno fisico, psicologico, sessuale o economico con lo scopo di proteggere i lavoratori indipendentemente dal loro status contrattuale. Contempla coloro che stanno vivendo un’esperienza formativa, i tirocinanti, gli apprendisti, i volontari, nonché le persone che sono state licenziate o che sono in cerca di lavoro. Si applica a tutti i settori, privati e pubblici, nell’economia formale e informale, in aree urbane o rurali. Il concetto di “luogo di lavoro” è più ampio e si riferisce a tutti quei luoghi dove il lavoratore è retribuito (anche in pausa o nel momento in cui usa i servizi igienici), oppure i luoghi percorsi durante gli spostamenti, viaggi, eventi e formazione inerenti all’attività lavorativa e il percorso casa-lavoro. Questi comportamenti vengono veicolati anche tramite gli strumenti digitali, così anche le comunicazioni con l’uso della tecnologia sono ricomprese nel concetto di lavoro.

Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Guy Ryder, Direttore Generale dell’OIL

In sostanza la Convenzione chiede agli Stati membri di adottare, insieme alle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, un approccio inclusivo, olistico e sensibile al genere per contrastare la violenza e le molestie, attraverso azioni di prevenzione, protezione e applicazione delle norme, oltre a interventi di assistenza, informazione e formazione. Riconosce il ruolo e le funzioni dei governi, datori di lavoro e lavoratori, le loro organizzazioni di rappresentanza, tenendo in considerazione la diversa natura e entità delle loro responsabilità.

Nel depositare la ratifica, il Ministro Orlando ha detto: “questa Convenzione rappresenta un passo in avanti per un mondo del lavoro sano e sicuro, inclusivo, libero da violenza e molestie per tutti coloro che in qualsiasi modo vi operano ed in particolare dei soggetti più vulnerabili. Ciò anche in una chiave di genere, per consentire a tutti di contribuire allo sviluppo delle nostre società”.

Il Direttore Generale dell’OIL ha poi dichiarato: “la ratifica del Governo italiano rappresenta un passo importante per rafforzare le misure adottate a livello nazionale in materia di prevenzione e contrasto della violenza e le molestie nel mondo del lavoro. La Convenzione OIL n. 190 e la Raccomandazione rappresentano strumenti fondamentali per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare l’Obiettivo 5 sul raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’Obiettivo 8 per la promozione del lavoro dignitoso e della crescita economica. Questi strumenti rappresentano protezioni per i lavoratori e lavoratrici, soprattutto nel contesto della pandemia di COVID-19 che ha causato episodi di violenza e molestie sul lavoro in quasi tutti i paesi e svolge un ruolo cardine per plasmare una ripresa incentrata sulla persona che contrasti le ingiustizie e dia vita ad una nuova normalità, libera da violenza e molestie”.

Cristina Montagni

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