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Donne in Campo. Il decreto del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a sostegno del lavoro femminile in agricoltura
Con il decreto “Donne in Campo”, varato a giugno dalla Conferenza Stato Regioni è stata approvata una misura per valorizzare e potenziare il ruolo delle donne in agricoltura. Nel settore si concentra un alta percentuale di occupazione femminile e l’attuazione del Decreto Donne in Campo, entra di fatto in legge di bilancio 2020.
La manovra definisce criteri e modalità per la concessione di mutui agevolati a tasso zero per sostenere iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello dedito alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti relativi. “Siamo pronte a questa nuova sfida che ci vede chiamate in causa dal bonus “donna in campo” previsto nella legge di bilancio 2020-2022”, ha annunciato la ministra per le politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova. Così come ha espresso soddisfazione per lo sviluppo del settore, Pina Terenzi, presidente nazionale di Donne in Campo, associazione al femminile di Cia-Agricoltori Italiani.
Bonus al femminile
La misura inserita in decreto prevede un fondo rotativo da 15 milioni per garantire mutui a tasso zero, fino ad un massimo di 300 mila euro, alle imprenditrici agricole o a quelle che vorranno diventarle. Un’opportunità reale che considera oltre 200 mila aziende agricole al femminile, attive in Italia, tra settore vitivinicolo, zootecnico e ortofrutticolo. Quel 40% di forza lavoro rappresentato dalle donne in agricoltura, potrà secondo la presidente di Donne in Campo-Cia, ottenere un sostegno per investire nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, in ricerca e innovazione con una spinta verso il ricambio generazionale. I mutui concessi andranno da un minimo di 5 a un massimo di 15 anni, comprensivi del periodo di preammortamento. Tra le misure adottate è stata definita la possibilità di accettare fideiussioni anche da parte di enti assicurativi e non solo bancari. Il soggetto che curerà l’attuazione del fondo sarà Ismea.
Le donne del settore
Le donne elaborano una visione di genere dell’agricoltura italiana. Sono innovatrici e capaci di coniugare crescita produttiva a tutela della biodiversità e tradizione. La multifunzionalità si conferma un’alleata nell’imprenditorialità al femminile che crede nel valore culturale e sociale del cibo, nella tutela del suolo e del paesaggio. Non solo. Donne in campo è una misura a sostegno dell’imprenditoria giovanile che reclama l’importanza di una agricoltura plurale, consapevoli di come le donne e le nuove generazioni costituiscano una importante leva di cambiamento e innovazione su cui il Paese possa contare.
Donne impiegate in agricoltura
Le statistiche ci dicono che sono più di 200 mila le imprenditrici agricole in Italia, circa il 28% del totale. Di queste aziende una parte considerevole è nelle mani di giovani donne under 35. Ad esempio, in alcuni settori come l’ortofrutta, l’occupazione femminile raggiunge il 70%. Il futuro dell’agricoltura parla la lingua delle donne e soprattutto si rivolge alle nuove generazioni dove gran parte della nuova agricoltura multifunzionale ruota intorno al lavoro, alla capacità e alla creatività femminili.
Cristina Montagni
“Innovazione Sostantivo Femminile 2019”. La Regione Lazio punta sull’empowerment femminile
Il bando “Innovazione Sostantivo Femminile 2019” alla sua 4° edizione, presenta delle novità sul concetto d’impresa femminile. Ad illustrarne le fasi, il 25 settembre presso la sede di Confcooperative Roma, esperti della Regione Lazio hanno chiarito che è possibile finanziare un’impresa con una donna a capo di essa.
È sufficiente che nel consiglio di amministrazione, l’amministratore unico sia donna per chiedere i contributi alla partecipazione. Da un punto di vista dei contenuti, l’avviso introduce elementi in una logica dell’empowerment femminile verso le discipline STEM (discipline scientifiche e tecnologiche), dall’altra riduce il concetto d’innovazione, perché vengono valutati processi innovativi con soluzioni ICT (tecniche d’informazione ed elaborazione dati con l’uso di tecnologie digitali). Per valorizzare la progettualità delle donne, il Fondo messo a disposizione dalla Regione Lazio, ammonta ad 1 milione di euro e la call è aperta dal 11 settembre 2019 fino al 12 novembre 2019.
Chi può partecipare
L’avviso è rivolto alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) in forma singola, libere professioniste equiparate alle imprese, anche se non ancora costituite alla data di presentazione della domanda, o libere professioniste con partita IVA che hanno sede nel territorio della Regione Lazio.
Le imprese femminili devono rispettare i seguenti requisiti:
- la libera professionista è donna;
- l’impresa individuale il cui titolare è una donna;
- la società di persone, società cooperativa e studio associato dove la maggioranza dei soci è costituita da donne o la maggioranza delle quote di partecipazione è detenuta da donne;
- la società di capitale in cui la maggioranza dei componenti dell’organo di amministrazione è costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne;
- i consorzi composti dal 51% o più da imprese femminili
Progetti ammessi
Nel valorizzare lo sviluppo delle imprese femminili, la Regione Lazio, sostiene i seguenti progetti:
- Innovazione dei processi produttivi aziendali con l’uso di tecnologie digitali e processi robotizzati intelligenti;
- Innovazione di prodotti e/o servizi digitali;
- Innovazione guidata dal design e creatività. Ovvero studiare sistemi di fabbricazione digitale con l’uso di tecnologie a supporto dei processi produttivi (stampa 3D, prototipazione rapida etc);
- Innovazione organizzativa e manageriale. Uso di tecnologie per memorizzare, elaborare, ed archiviare dati in modalità multilingua, impiegando risorse hardware e software distribuite in rete sfruttando l’architettura del Cloud computing (realtà aumentata, data mining, IoT (Internet of Things), web 2.0, social media, eCommerce, new media, editoria digitale, sistemi di tracciabilità per autenticare prodotti e ottimizzare i processi logistici);
- Sistemi innovativi per comunicazioni strategiche e strumenti di marketing digitale;
- Sistemi di eco-innovazione per migliorare le performance aziendali nella produzione di prodotti (macchine a controllo numerico) che in termini di sicurezza e sostenibilità riducono l’impatto ambientale con una diminuzione di risorse di energia e acqua;
- Safety-innovazione. Progetti capaci di elevare la sicurezza nei luoghi di lavoro inclusa l’introduzione di tecnologie utili all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Il Fondo, l’aiuto e il contributo concesso
La dotazione finanziaria di 1 milione di euro attinge dal POR FESR 2014-2020 – Asse 3 Competitività. Una quota del fondo, 200 mila euro (20%), è riservata alle imprese localizzate nei territori individuati come Aree di Crisi Complessa della Regione Lazio (Colleferro, Rieti, Frosinone, Anagni e Fiuggi). Un contributo a fondo perduto (sotto forma di aiuto) è destinato in regime di De Minimis. Con il De Minimis vengono concessi piccoli importi che non superano i 200mila euro o in alternativa vengono erogati in regime di esenzione. In particolare, con il De Minimis è possibile ottenere alte percentuali di copertura finanziaria per bassi importi, mentre in regime di esenzione gli aiuti sono più elevati ma la copertura è più bassa, ciò dipende dall’ampiezza dell’azienda (micro, piccola, media o grande) che va dal 15 al 30%, solo in alcuni casi raggiunge il 50%. Il contributo a fondo perduto si riferisce ad una quota compresa fra il 50 ed l’80% e la scelta è stabilita dall’azienda per importi fra i 15 e i 40mila euro. A riguardo l’azienda è tenuta a presentare una rendicontazione dettagliata (fatture di acquisti di beni). In aggiunta all’importo richiesto si può inserire un 15% forfettario (da non rendicontare) che vale per i costi del personale impiegato nel progetto. Significa che se l’azienda presenta un piano d’investimenti di 20mila euro e aggiunge il 15% (23mila euro in totale) può chiedere il 50% su 23mila euro. Quindi presentando un piano d’investimenti, l’azienda anticipa 20mila euro più IVA (a carico dell’azienda) rendicontando le spese e dopo 6 mesi, verrà restituito l’importo che ammonta a 11.5mila euro. A quel punto l’azienda avrà 9 mesi per realizzare il progetto.
Costi ammissibili
I costi da rendicontare non potranno superare il 20% dell’intero importo e le voci di spesa ammesse sono:
Investimenti materiali: acquisto di attrezzature, strumenti e sistemi nuovi di fabbrica, dispositivi, software, applicativi digitali e strumentazione aziendale;
Investimenti immateriali: acquisto di brevetti, licenze, o altre forme di proprietà intellettuale; canoni per servizi erogati in modalità Cloud computing, software e sistemi applicativi integrati e connettività dedicata; consulenze specialistiche per l’acquisizione di servizi ICT; costi del personale a forfait che si riferiscono alle risorse impiegate dalle MPMI per realizzare il progetto.
Compilazione del formulario e gestione delle domande
Per partecipare occorre accedere alla piattaforma GeCoWEB dal sito http://www.lazioinnova.it. Da qui è possibile reperire i formulari ed inviare la candidatura, dopo aver compilato i box tecnici, al portale GeCoWEB e alla posta certificata incentivi@pec.lazioinnova.it.
Per la documentazione è attiva la pagina Lazio Innova.
Cristina Montagni
Premio GammaDonna 2019
Parte XXI edizione del Premio GammaDonna che dal 2004 fa emergere le imprenditrici che si sono distinte per la capacità di innovare. Scadenza per le candidature: 5 agosto 2019.
Il Premio nell’ambito del Forum Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile – GammaForum, è considerato l’evento nazionale più importante dedicato alla valorizzazione delle donne e dei giovani nel mondo dell’economia e dell’impresa.
“Le imprenditrici” hanno commentato le organizzatrici “sono riuscite a coniugare innovazione, impresa e società, sperimentando attività e assetti nuovi, facendo del “valore condiviso” un vero e proprio vantaggio competitivo”. A questo riconoscimento si affiancheranno altri due premi: il QVC Next Award per la creatività Made in Italy e il Giuliana Bertin Communication Award. L’undicesima edizione – promossa dall’Associazione GammaDonna® in collaborazione con la Commissione Europea e il contributo di QVC Italia – si svolgerà il 15 novembre 2019 a Milano, nella sede de Il Sole 24Ore, con il titolo “Connexions. Strategie per lo sviluppo dell’imprenditoria innovativa”.
“Esiste un tessuto imprenditoriale innovativo” hanno dichiarato le ideatrici del premio “spesso poco diffuso in Italia che contribuisce alla crescita della nostra economia. Si tratta di donne con spiccata propensione all’innovazione, il cui numero è in crescita, anno dopo anno”. In Italia, le imprese a conduzione femminile aumentano con un tasso tre volte superiore rispetto a quelle maschili e contribuiscono per un terzo alla crescita dell’imprenditoria italiana. Il Premio GammaDonna è quindi destinato a imprenditrici che si sono distinte per aver innovato con prodotti/servizi, processi o modelli organizzativi nuovi all’interno della propria azienda, costituita entro il 1° gennaio 2017.
Le candidature
Le candidature una volta selezionate entreranno in short-list e otterranno uno spazio nella piattaforma GammaDonna (www.gammaforum.it) che racconta e diffonde storie di innovazione, leadership e visione. Le sei finaliste presenti il 15 novembre a Milano, apriranno l’11° Forum Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile – GammaForum, dove una giuria composta da personalità del mondo dell’impresa, del venture capital e dell’innovazione decreterà il vincitore.
In palio
Alle imprenditrici selezionate verrà offerto un Master della 24Ore Business School, un percorso d’incubazione in Polihub – Politecnico Milano, incontri con gli investitori del network BacktoWork24 e 6 mesi di mentoring affiancati da un manager selezionato ValoreD, attività di comunicazione dedicate.
Candidatura per i 2 Award
- Il QVC Next Award per il prodotto più innovativo – giunto alla sua terza edizione e promosso da QVC Next, il programma di accelerazione per startup di prodotto – premierà l’eccellenza creativa Made in Italy. L’impresa vincitrice si aggiudicherà un percorso di mentoring su business model e strategie di mercato con il team QVC (Merchandising, Legal, Quality & Cerifications, Brand&Comms, Supply Chain). Avrà inoltre accesso alla valutazione commerciale per onboarding e vendita del proprio prodotto attraverso le piattaforme QVC.
- All’imprenditrice che si sarà distinta nel campo della comunicazione on e offline sarà destinato il Giuliana Bertin Communication Award, un riconoscimento speciale di Valentina Communication, ideatrice del format GammaForum, nato in memoria della fondatrice. Il premio consisterà in un pacchetto di attività di comunicazione, un Master della 24Ore Business School, incontri con gli investitori del network BacktoWork24, un percorso di mentoring ValoreD.
Cristina Montagni
Info e regolamento sul sito GammaDonna
VIDEO LANCIO PREMIO GAMMADONNA
Miss Chef® Expo Universale 2019
L’8 giugno a Roma si è svolta a Cinecittà World, l’ottava edizione del tour italiano e internazionale del premio Miss Chef® 2019, realizzato nell’ambito dell’Expo Universale 2019 in collaborazione con l’associazione World Intercultural Institute e Unicef Italia.
La competizione internazionale, sostenuta dall’ambasciata della Repubblica Dominicana in Italia, ha riunito le migliori chef donne italiane ed estere che con maestria si sono confrontate sui menù della tradizione culinaria nostrana valorizzando le eccellenze “Made in Italy” apprezzate nel mondo. I risultati finali del Premio Miss Chef 2019 verranno presentati ad agosto a Matera, con un convegno tematico e uno show-cooking con degustazione nell’ambito del festival Malta meets Matera-Matera meets Malta. A valutare le migliori 4 ricette della tradizione culinaria italiana, indiana, libica e domenicana, sono state due giurie: una tecnica e l’altra istituzionale composta da esperti in campo eno-gastronomico, chef professionisti, attori, registi e rappresentanti del mondo istituzionale e socio-culturale di rilievo internazionale, nazionale e locale. A presiedere la giuria tecnica il famoso attore e chef Andy Luotto che ha definito la competizione “un ottimo connubio di bellezza e bontà che unisce intelligentemente il valore antico del cibo e delle donne”. L’ideatrice Mariangela Petruzzelli, direttrice artistica e producer del format, ha precisato “che il premio non è solo una gara, ma la prima competizione in “rosa” dall’alto valore sociale e culturale che vuole esaltare il lavoro delle donne a livello internazionale anche contro le violenze di genere e l’emarginazione”. Un contenitore multiculturale che oltre a valorizzare l’alta cucina italiana sfruttando i prodotti tipici di ciascun territorio, ha incontrato diverse realtà̀ sociali, economiche e artigianali del comparto agro industriale italiano. Un premio quindi che onora l’intraprendenza delle donne chef, con ricette, tradizioni, diversità̀ e innovazione contribuendo a promuovere i prodotti di eccellenza della buona tavola e della dieta mediterranea. La manifestazione internazionale oltre alla tappa romana, toccherà la Campania, Matera-Capitale Europea della Cultura 2019 in agosto, Umbria, Calabria e Piemonte per arrivare a New York e Malta il prossimo autunno. Nella tappa maltese e materana verrà coinvolta anche la vincitrice del titolo Miss Chef® Expo Universale 2019.
Le vincitrici Miss Chef® 2019
Ad essere incoronata con la fascia e il cappello di Miss Chef® Expo Universale 2019, la chef Janet Bautista Gomez della Repubblica Dominicana che vive a Salerno ed è presidente dell’associazione culturale Italo-dominicano “Paifa”. Janet ha vinto il cappello con un primo piatto tradizionale dominicano: “Moro de guandule con coco” a base di riso, latte di cocco, carne di maiale, uovo, cipolla e platano fritto. Seconda classificata la chef italiana Elena Ciotta in rappresentanza del ristorante Baaria di Roma che ha concorso con un primo piatto a base di pesce e tagliatelle con gallinella all’acqua pazza.
A pari merito terza e quarta in classifica, Mariem Alghezawi della comunità Libia-Italia, ha preparato un cous cous alle patate e Bianca Dilru dello Sri-Lanka con un fritto misto alle spezie sostituendo la partecipante indiana Nandita Singh che ha abbandonato la competizione.
Cristina Montagni
Premio “M’Illumino d’impresa” – Le imprese femminili sfondano il tetto 100mila
Per il sesto anno consecutivo torna il premio “M’illumino d’impresa – Premio Idea Innovativa” dedicato all’imprenditoria femminile. La manifestazione organizzata lo scorso 8 marzo al Tempio di Adriano dalla Camera di Commercio di Roma e dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, ha consegnato il premio alla centomillesima impresa femminile iscritta al Registro imprese della CCIAA a cui è intervenuta la Sindaca di Roma, Virginia Raggi. Alla cerimonia sono intervenute Elena Imperiali, amministratrice di ImpReading Software, Chiara Russo, cofondatrice di Codemotion e molte imprenditrici laziali che in questi anni hanno trovato il coraggio di “mettersi in gioco” per aprire un’attività.
La premiazione “M’Illumino d’impresa”
Le quattro idee vincitrici della sesta edizione del bando “Premio Idea Innovativa” sono state:
Settore Industria: Lhyra srl dell’architetto del paesaggio Venere Rosa Russo, ha fornito agli imprenditori un supporto per costruire all’estero, soprattutto in Sud Africa.
Settore Agricoltura: L’azienda di Sonia Chiancone ha considerato la terra una risorsa alla quale aggrapparsi in momenti di crisi attraverso il progetto del «biolaghetto». Un modello orientato alle famiglie che intendono vivere con i figli il territorio nel rispetto della biodiversità.
Settore Artigianato: La PF di Patrizia Forroia, con il suo salone di bellezza ha messo al centro i bisogni del cliente attraverso un servizio di consulenza mirato e personalizzato.
Settore Commercio: L’Azienda Asia Promotion di Silvia Ronzoni, ha fornito la sua professionalità come mediatore di servizi per attività culturali, artistiche e di business sul continente asiatico.
Aver superato a Roma le 100mila imprese femminili – per Tagliavanti – è un risultato che testimonia la tenacia delle donne nel “mettersi in gioco” nonostante anni non facili per lo sviluppo di un progetto imprenditoriale. Il loro ruolo cresce all’interno della nostra economia, ma non è ancora espresso appieno il potenziale, permane infatti un gap di genere ancora troppo ampio. È nei momenti di crisi che le donne si dimostrano una risorsa preziosa per rimettere in moto l’economia. Il lavoro autonomo cresce nei momenti di maggior necessità: i mariti perdono il lavoro, i figli sono disoccupati, il lavoro dipendente viene a mancare. Da questo disagio le donne traggono la forza per costruire un’alternativa al sostentamento, mostrando positività e determinazione, ha concluso Tagliavanti.
“Donna e impresa è un binomio di successo”, sostiene la Sindaca Virginia Raggi intervenendo all’evento. “Le storie ascoltate hanno alla base un grande progetto e le istituzioni devono stare al fianco di questo importante fermento offrendo tutto il supporto necessario. Non dobbiamo dimenticare che la parità di genere passa da una parità delle retribuzioni che ancora non c’è. L’impresa femminile aiuta le stesse donne all’autoaffermazione e alla crescita di sé in un percorso verso la conquista della parità dei diritti, una battaglia ancora da vincere che procede di pari passo con un’altra battaglia, quella contro la violenza sulle donne”, ha sostenuto la Raggi.
Il costante supporto alle imprese femminili sul territorio – per Alberta Parissi, Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della CCIAA di Roma – è stata la nostra priorità in questi anni di lavoro svolto con tutte le componenti del Comitato. Le donne, ha sostenuto, non desistono mai e diventano soggetti chiave nello sviluppo economico del nostro territorio. Sono concentrate soprattutto in settori specifici, quello dell’assistenza sociale, del turismo e del food, dimostrando maggiori capacità relazionali nell’affrontare i problemi che si pongono dinanzi di volta in volta.
I dati sulle imprese femminili a Roma e provincia
Donne e impresa secondo gli ultimi dati forniti dalla Camera di Commercio sono in costante ascesa. Le imprese femminili a Roma e provincia, al 31 dicembre 2017, hanno superato quota centomila, pari al 20,4% sul totale delle imprese romane. Oggi le imprese “rosa” della Capitale rappresentano il 7,5% sul totale femminile nazionale, unica provincia italiana ad avere oltre 100mila imprese femminili. C’è chi ha puntato sull’industria, chi sull’agricoltura e chi sull’artigianato. Nel 2017 le imprese femminili di Roma sono aumentate di 1.829 unità, pari a un tasso di crescita del +1,9%, valore doppio rispetto alla variazione delle imprese femminili italiane (+0,7%). Un valore superiore anche rispetto a quello della variazione totale sul numero delle imprese romane (+1,2%). A Roma il settore con il più alto numero di imprese femminili è quello del “Commercio” con 28.854 unità pari al 32,9% sul totale delle imprese “rosa”. Segue il settore delle “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione” con 9.962 imprese pari all’11,4% del totale. Il ramo con maggiore concentrazione di donne imprenditrici è quello dedicato all’”assistenza sociale” dove oltre la metà delle imprese sono femminili (52,2%). Al secondo posto il comparto dei “servizi alla persona” (44,8%), seguito da quello della “confezione di articoli di abbigliamento” (42,4%). Nel Lazio, al 31 dicembre 2017, le imprese femminili registrate sono 143.258, pari al 22% sul totale delle imprese regionali che rappresentano il 10,8% sul totale femminile nazionale.
Cristina Montagni
Sesta edizione del premio Idea Innovativa rivolto all’imprenditoria femminile
La Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile, bandisce la Sesta edizione del “Premio Idea innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile” rivolto a micro, piccole e medie imprese femminili che operano a Roma e Provincia che intendono presentare un progetto imprenditoriale innovativo nei seguenti settori: agricoltura, artigianato, commercio e industria.
Dal 27 novembre e fino al 13 gennaio 2018 sarà possibile presentare la domanda di partecipazione alla sesta edizione del Premio e in particolare i destinatari dell’iniziativa sono:
- imprese individuali con titolare donna;
- società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
- società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
- società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo amministrativo.
Le partecipanti all’iniziativa dovranno essere iscritte presso la Camera di Commercio di Roma e in possesso dei seguenti requisiti:
- denuncia di inizio attività;
- regolare versamento del diritto annuale;
- assenza di protesti;
- non trovarsi in stato di liquidazione o scioglimento e non essere sottoposte a procedure concorsuali.
Tutti i requisiti di cui sopra, devono essere posseduti, a pena di esclusione, alla data di presentazione della domanda di partecipazione.
Il Premio è costituito da un contributo in denaro fino ad un importo massimo di Euro 5.000,00.
Cristina Montagni
Per informazioni: imprenditoria.femminile@rm.camcom.it
In allegato:
Donne da “WOW”, 12 donne, 12 storie, 12 minuti: il “Talk” in rosa per fare squadra e migliorarsi
Una giornata per il “Self Empowerment” di chi ce l’ha fatta
Dodici donne, dodici eccellenze italiane, riassunte in dodici minuti, questo il talk presentato il 5 marzo a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. Il format “HITalk WoW! Woman is noW ripercorre storie di successo, Amore, Forza e Genialità. Ciascuna delle partecipanti al HITalk- High Idea Talk, ha condiviso il proprio vissuto con l’obiettivo di promuovere il ‘self-empowerment’. “Quante volte una donna ti ha fatto esclamare wow? Mai come in questo momento storico c’è bisogno di ricordare quanto grande sia il valore dell’essere donna, quel contributo che, ciascuna nel proprio campo, nella propria quotidianità, riesce a dare”. È il “self–empowerment” la filosofia di “HITalk WoW”, ha aggiunto Akiko Gonda che, insieme a Marie Gabrielle De Weck, sono le ideatrici del format HITalk Wow, il “talk delle donne”.
L’evento, Donne da “WOW”, promosso da LVenture Group in partnership con l’acceleratore di startup LUISS ENLABS è stato aperto dal Consigliere Carola Penna, Presidente della XII Commissione per le Relazioni Internazionali, la Moda e il Turismo del Comune di Roma e patrocinato dall’Assessorato allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro del Comune di Roma. Al Talk erano presenti, Giorgia Abeltino (Responsabile delle relazioni istituzionali Google), Monica D’Ascenzo (giornalista), Stefania Fadda (Psicologa/Cabss onlus), Elena Dominique Midolo (CEO Clio Makeup), Giusi Nicolini (Sindaco di Lampedusa), Annalisa Pizzetti (Medico), Barbara Riccardi (Insegnante, Ambasciatrice del Global Teacher Prize), Linda Laura Sabbadini (Statistica), Paola Santini (Ricercatrice astrofisica), Ludovica Serafini (Designer), Loredana Taddei (Responsabile Politiche di Genere CGIL), Carlotta Ventura (CCO Ferrovie dello Stato) e Riccarda Zezza (Consulente manageriale, Maternity as a Master).
Riccarda Zezza, Imprenditrice sociale, animatrice di “Maternity as a Master” fondatrice della piattaforma digitale, “Maam” spiega che nel corso della maternità, le donne hanno la possibilità di confrontarsi attraverso un network italiano per condividere esperienze e aumentare l’intelligenza emotiva dei padri.
Per Carlotta Ventura, manager e CCO di Ferrovie dello Stato, la tecnologia può riequilibrare il gap tra i sessi. Nella presentazione “perché il salmone è rosa”, la Ventura dice: “Consapevoli della fatica a risalire la corrente, le donne devono imparare ad attrezzarsi affinché le giovani generazioni possano raggiungere i traguardi con maggiore facilità”, citando le storie positive di TIM Girls Hackathon e FS women in motion.
Barbara Riccardi, ambasciatrice del Global Prize Teacher, insegnante di professione, allena i ragazzi al pensiero critico. La Riccardi sottolinea che Il valore della donna è nell’essere il genio scaltro tra testa e cuore, con amore e passione. La capacità di venirsi incontro per cercare nuove alleanze scuola-famiglia, genera processi di crescita tra il corpo docente e i ragazzi.
La giornalista finanziaria di professione, Monica D’Ascenzo racconta che sul campo di basket ha imparato delle lezioni fondamentali per il suo lavoro. Per lanciare una startup non è sufficiente fare squadra, è necessario farlo nelle migliori piazze. È dall’incontro tra la passione per il basket e la curiosità di esplorare nuove attività che fonda il blog “Alley Oop” di cui lei stessa ne è ideatrice e curatrice. Linda Laura Sabatini, eccellenza nel campo della statistica sociale ed ex Direttore del Dipartimento per le Statistiche Sociali e ambientali dell’Istat, è da sempre impegnata per rendere visibile ciò che è invisibile, dando voce agli ultimi, integrando la visione economica, sociale e ambientale. Conferma che l’Italia sta pagando un prezzo elevato non soltanto economico per una bassa occupazione femminile. L’impiego del 60% delle donne, genererebbe un incremento del Pil del 7%. La realtà dimostra che il nostro Paese registra un tasso al di sotto del 50%, lontano dalla media europea e fanalino di coda della classifica insieme a Malta. “Così ci perdono non soltanto le donne, ma tutto il Paese, che non valorizza le sue risorse migliori e non investe su una crescita inclusiva e sostenibile”. Le istituzioni possono fare molto e devono impegnarsi per risalire la china, ma anche il mondo dell’impresa può offrire sostegno concreto per raggiungere questi obiettivi, che per ora rimangono una vera utopia. Nell’attesa dello “shock” tocca alle donne “fare squadra”, condividere le esperienze, elargire consigli e idee a chi ci sta provando o vuole migliorare nel futuro.
“Noi donne dobbiamo avere l’ambizione di non fermarci alla parità e alle rivendicazioni”, è il messaggio lanciato da Loredana Taddei, Responsabile Politiche di Genere CGIL. Per raggiungere questo traguardo, bisogna lottare per cambiare la società e renderla migliore, portando avanti la battaglia per i diritti, per l’autoderminazione e per l’effettiva libertà. La sindacalista ha ricordato l’indicazione della Cgil ad organizzare assemblee per l’8 marzo, in tutti i luoghi di lavoro, per rimettere al centro il lavoro della donna, del contrasto alla violenza maschile sulle donne, e restituire significato all’8 marzo. Per Giorgia Abeltino, Responsabile delle relazioni istituzionali di Google, il valore di ogni donna è essere donna. Ciascuna di noi dovrebbe chiedersi cosa significa essere donna, celebrare l’essenza e proteggere il valore che porta con sé. Per Elena Dominique Midolo, CEO di ClioMakeUP, la parola d’ordine è “condividere”. La donna ha, da sempre, un rapporto privilegiato con il creare e generare. Madre e maestra, nei secoli, la donna ha formato le generazioni future. Deve quindi impegnarsi in questa vocazione in una epoca di avanzata tecnologia.
Quando ha iniziato la sua professione, non sapeva dove stava andando, ha seguito il suo istinto, quello di dare voce e udito a una categoria di persone senza vista e udito. Stefania Fadda, psicologa, racconta l’impegno costante di spendere il suo tempo per aiutare i bambini sordo ciechi, con Cabss onlus. Paola Santini, giovane astrofisica, spiega che fin da bambina era attratta dal cielo, ma non pensava che poi sarebbe diventata la sua professione. Un mestiere che ama e che la porta ad essere costantemente in contatto con persone altrettanto motivate. Purtroppo enormi sono le difficoltà in cui versa la ricerca in Italia ma solo la passione per la scienza permette di accettarle. “Esiste solo il valore delle persone, nessun pregiudizio, e il sesso non ha importanza”, ha dichiarato la designer e architetto Ludovica Serafini. Quella che persegue Annalisa Pizzetti, medico estetico, è arte e bellezza, nella professione. “Venticinque anni fa, quando la dermatologia guardava esclusivamente alle malattie della pelle, l’istinto, la curiosità e la passione mi hanno spinta ad occuparmi della sua bellezza e sperimentare le prime tecniche per mantenerla e migliorarla. Oggi che il perseguimento della bellezza è diventato un fenomeno sociale, vorrei che non si perdesse di vista la sua vera autenticità”.
Leggi l’articolo sulla rivista nazionale di impresa, formazione ed imprenditoria in “DONNA IN AFFARI”